Da(n) te non me l'aspettavo!

11.02.2023

 Nel mezzo di una notte un po' agitata

io mi sognai di Dante e del poema

che a lui concesse fame meritata

e a me l'insufficienza in più di un tema.

"Che vuoi da me?" gli chiesi un po' stranito.

Rispose secco: "Che domanda scema...

Mi pari un pochettino rimbabito!

Ci son peccati novi a questo mondo;

l'inferno mio dev'esser rinverdito

dal primo dei gironi fino al fondo."

"E io che c'entro? Scusa se domando"

gli dissi io senza girarci in tondo.

"Parli sul serio o forse stai scherzando?"

"Ti pare che lo scherzar sia mio costume?"

mi chiese l'Alighieri di rimando.

"Qui nel moderno m'abbisogna un lume

e tu dev'esser guida al mio cammino."

"Ma per capirlo non ci vuole un nume

che forse stai sbagliando un attimino,

che io non son Virgilio o Beatrice;

or lasciami dormir nel mio lettino!"

Ma tanto il Sommo parla e tanto dice

che alfine mi convince a fargli strada

tra i peccatori moderni tra cui lice

usar la lingua come fosse spada.

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